Le armonie celesti e il metodo scientifico   
di Stefano Isola

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Sunto: Secondo una celebre immagine dell’antica cosmologia pitagorica, nota come armonia delle sfere, ciascuno degli otto cieli concentrici nel suo movimento circolare emette una nota, producendo nell’insieme un’unica armonia celeste. In età ellenistica quest’idea viene evocata da poeti e letterati, ma non ve n’è traccia nella scienza, che in quanto tale si occupa di costruire teorie per “salvare” fenomeni osservabili. Ma con il passaggio all’età imperiale, e la perdita dei principali aspetti metodologici della scienza esatta, l’idea della musica celeste come realtà fisica riprende corpo, e in particolare la convinzione che se alcune successioni di note vengono percepite come migliori di altre, ciò accade perché le relazioni numeriche tra quelle note replicano i rapporti costitutivi del moto degli astri, cioè le cose per natura più perfette. Dal punto di vista della storia delle idee, la visione metafisica totalizzante incarnata dal mito della musica celeste ha accompagnato gran parte della cultura (anche scientifica) occidentale, da Platone a Tolomeo, da Boezio a Marsilio Ficino, da Keplero a Newton, fino alla “teoria del tutto” ricercata dai fisici teorici moderni.

Abstract: According to a famous image of ancient Pythagorean cosmology, known as the harmony of the spheres, each of the eight concentric skies in its circular motion emits a note, producing a single celestial harmony as a whole. In the Hellenistic period this idea was evoked by poets and writers, but there is no trace of it in science, which as such is concerned with building theories to “save” observable phenomena. But with the passage to the imperial age, and the loss of the main methodological aspects of exact science, the idea of celestial music as a physical reality takes shape again, and in particular the conviction that if some succession of notes are perceived as better than others, this happens because the numerical relations between the known ones replicate the constitutive relations of the motion of the stars, that is, the most perfect things by nature. From the point of view of the history of ideas, the totalizing metaphysical vision embodied by the myth of celestial music has accompanied much of Western culture (including scientific), from Plato to Ptolemy, from Boethius to Marsilio Ficino, from Kepler to Newton, up to the “theory of everything”sought by modern theoretical physicists.

Stefano Isola. Professore ordinario di Fisica Matematica presso l’Università di Camerino. I suoi attuali interessi di ricerca riguardano la teoria ergodica e la teoria della probabilità, le connessioni tra sistemi dinamici, la teoria dei numeri e la combinatoria delle parole, la storia della scienza e della teoria musicale. È autore di circa settanta articoli scientifici, tre libri e numerosi interventi di critica e divulgazione.

ArteScienza Anno VIII, N.15 giugno 2021